Si è
svolto ieri l’incontro previsto per discutere delle problematiche del personale
in quiescenza della Banca d’Italia.
L’incontro,
cui hanno partecipato congiuntamente tutte le sigle sindacali, ha avuto un esito
a nostro avviso insoddisfacente.
La
Banca ha preso in giro i sindacati e i suoi dipendenti in
pensione, accettando l’incontro solo per:
- rifiutare
ogni integrazione al contributo per l’assistenza sanitaria;
- rinviare
a un ennesima richiesta di parere della Consulenza Legale la possibilità di
integrare la parte integrativa della pensione;
- fare
uno spot commerciale in favore delle Assicurazioni Generali, con le quali
l’Amministrazione avrebbe stipulato una convenzione (a COSTO ZERO per la Banca)
per far offrire a dipendenti in servizio e in quiescenza una serie di polizze
assicurative (assicurazione auto, casa, viaggi, tutela legale, assicurazione
vita) e convenzioni con case di cura e di riposo e per l’assistenza
domiciliare. Anche in questo caso, a costo zero per la Banca, e senza alcun
riferimento che possa indicare la reale convenienza di tali convenzioni;
- annunciare
l’anticipo, a carico della Banca, della restituzione del contributo di
solidarietà (2,3 milioni di euro!), sostituendosi così allo
Stato, che per ora non ha i fondi sufficienti. Giova rammentare che tale
contributo di solidarietà, poi dichiarato illegittimo dalla Corte
Costituzionale, fu imposto unicamente sulle pensioni superiori a 90 mila euro,
raggiungendo importi significativi solo per l’alta dirigenza in pensione della
Banca d’Italia, compresi alcuni membri del Direttorio.
Unico
elemento migliorativo è l’impegno assunto dalla Banca ad aumentare gli stanziamenti
della propria Fondazione a vantaggio di casi di bisogno
particolarmente gravi. Tuttavia, anche in questo caso, l’impegno non è stato
“quantificato” in alcun modo, lasciando totale incertezza sulla reale portata
dell’impegno della Banca a favore del suo personale in pensione.
Riteniamo
che - anche per i toni usati nel corso dell’incontro dalla
Delegazione aziendale ("questo non è un negoziato, non potete essere insoddisfatti"), pur in presenza degli stessi segretari responsabili delle diverse Organizzazioni, che rendeva l'incontro "negoziale" per la specifica materia e in tutti i suoi profili - andranno profondamente ripensate le modalità con le
quali i sindacati si rapporteranno alla Banca sul tema in questione. La scelta
della Banca di rifiutare interventi migliorativi a favore della generalità del
personale in quiescenza, stanziando soldi unicamente per la sua stessa
“ex-dirigenza”, è un elemento vergognoso che nessun sindacato potrebbe
spacciare neanche per un “mezzo successo”. La nostra battaglia per migliorare
le condizioni di vita dei dipendenti non più in servizio proseguirà con un impegno
ancor più incisivo, che non si limiterà alle occasioni di incontro
dedicate, concesse dalla Banca.
Il
SIBC si impegnerà al massimo livello per invertire il declino della
Banca, che trova piena conferma nella crescente indifferenza verso il suo
personale, in servizio e in quiescenza.
Cogliamo l'occasione per formulare anche in questa sede i nostri migliori auguri per le prossime festività, rammentandovi anche i molti servizi gratuiti o a condizioni estremamente agevolate per tutti i nostri aderenti, in servizio e in quiescenza. Noi non siamo mica la Banca!
La Segreteria Nazionale del SIBC
Il Coordinatore dei Pensionati (M. Calcagno)